Miriam Di Penta Fine Arts

Luce del Barocco. Dipinti da collezioni romane

Al centro dell’esposizione il tema della luce, come motivo espressivo, formale e simbolico. Tema che in questo particolare momento che stiamo vivendo vuole esprimere speranza e rinascita, dopo mesi di clausura e segregazione forzata.

La Luce ha da sempre un valore simbolico connesso alla nascita, al risveglio dopo la notte, alla resurrezione della natura dopo l’inverno e per il cattolicesimo ad un messaggio di speranza di vita eterna suscitato dalla sequela del messaggio di Cristo. Il Barocco quindi, che del Cattolicesimo è la massima espressione artistica, è lo stile più adatto per veicolare un messaggio ottimistico di riscatto umano e sociale dopo la Pandemia.

In mostra una selezione di dipinti di artisti di chiara fama provenienti da collezioni private romane, in gran parte inediti o mai esposti al pubblico. Sono presenti opere opere di Bernini e della sua cerchia, assieme a dipinti di Giovanni Baglione, Mattia Preti, Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras e altri maestri del Seicento e Settecento, offrendo una larga panoramica sulla pittura romana per quasi due secoli. La galleria è presente con un luminoso dipinto su rame appartiene alla produzione del raro pittore olandese Jan Linsen (Hoorn 1602/1603 – 1635), specializzato nella realizzazione di piccoli dipinti clasicheggianti che illustrano «un paesaggio ideato, chiaro e terso» tratto dalla campagna italiana (Luigi Salerno, 1977-1980, vol. III, ad vocem) e con un inedito dipinto di Agostino Tassi (Roma 1578-1644) (Veduta costiera con la chiamata di Pietro e Andrea, Olio su tela, cm 60 x 75,1630-35 ca.) raffigurante il momento in cui Cristo, dalla riva, chiama Simon Pietro e Andrea, affinché si uniscano a lui e da pescatori divengano pescatori di anime (Matteo, 4, 18-20).

Date
1 ottobre 2020
Location
Ariccia, Palazzo Chigi